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Nel quadro della produzione utopica moderna quest'opera di Mercier (1740-1814) introduce una novità: proietta nel tempo, cioé nel futuro, quella società migliore che la tradizione aveva sempre proiettato nello spazio, in un paese o isola lontani. Istituisce così un esplicito rapporto tra il progetto utopico e il futuro come suo tempo di realizzazione. L'anno 2440 è infatti quel futuro nel quale il processo storico, governato dal principio del progresso, realizzerà quella società, descritta attraverso l'espediente narrativo del sogno; o almeno farà maturare le condizioni per la sua realizzazione.